domenica 9 aprile 2017

Alle armi !! (stranieri e criminalità)

Ieri mi è capitato di leggere questo articolo

Milano, calano i reati ma è boom di richieste di porto d'armi.

"La vera sfida è quella della percezione di sicurezza tra i cittadini"

"A Milano nonostante i reati in calo, è boom di richieste di porto d'armi. Lo ha detto il questore Marcello Cardona, in città da qualche settimana. "Da quando sono arrivato, non ho mai smesso di firmare dinieghi", ha spiegato lo stesso Cardona. I reati, per quanto riguarda tutta l'area di Milano e Monza, sono in calo rispetto all'anno scorso. Tutti. Nonostante questo però, si registra un aumento esponenziale delle domande di chi chiede di poter tenere un'arma con sé. Perché guardare ai dati "non basta - sottolinea il questore - al di là della diminuzione dei reati quella che attende le forze dell'ordine è la sfida della percezione di sicurezza tra i cittadini. E questa sfida si vince con un rapporto costante e con una sempre maggior rapidità di intervento".

In pratica, sostiene il questore di Milano, e questo giornale, i reati sono in calo, quindi questo fenomeno, questa "corsa alle armi" non si spiega: deve essere sbagliata la percezione dei cittadini.

In realtà la percezioni dei cittadini è più che corretta, e persino quella che associa un aumento della criminalità alla sempre maggior presenza di stranieri sul nostro territorio.

I reati sono in calo, questo è vero, ma non tutti i reati; e inoltre, questo non significa che i reati non potrebbero essere anche più ridotti.

Ma qual è la 'percezione' che hanno i cittadini della criminalità? sicuramente quella diretta, di chi è stato vittima di qualche crimine, oppure di chi ha saputo di un parente, amico, vicino o conoscente vittima di qualche crimine. Vi è poi la 'percezione' fornita dai media: sicuramente negli ultimi anni sono state molte le vicende 'criminali' riportate dalla stampa: molte hanno riguardato "rapine finite male", o per il malvivente, o per il proprietario / commerciante vittima di rapina.
E queste vicende hanno sempre alimentato una forte discussione sul diritto all'autodifesa.
Spesso, inoltre, queste vicende hanno visto coinvolti criminali stranieri, portando la discussione sul legame tra criminalità e presenza straniera in Italia.

Ma cosa ci dicono i dati?

Innanzitutto, abbiamo detto che quanto riporta la cronaca riguarda spesso furti o rapine, in abitazioni private o esercizi commerciali.
Ebbene, questi sono i dati ricavabili da Istat e Eurostat.



Questi dati non distinguono tra furti e rapine; inoltre, sicuramente, non indicano se i ladri o rapinatori in questione hanno la 'delicatezza' di entrare in casa vostra quando voi siete presenti; che è la questione più importante; perché è questa la 'percezione' che hanno le persone: vogliono proteggere i loro beni, certo, ma soprattutto se stessi e i propri cari. Sicuramente non si sentirebbero storie di "ladri e rapinatori uccisi dal padrone di casa", se il ladro/rapinatore non fosse entrato in una casa vuota. E questo è il pericolo che sentono i cittadini.
I dati, torniamo a questi, dicono che i furti nelle abitazioni private sono ai massimi storici.

Ma vediamo un altra parte del fenomeno, il legame tra presenza straniera a criminalità.

Ricordiamo, innanzitutto, che gli stranieri presenti attualmente in Italia costituiscono circa l'8% della popolazione totale. Le percentuali si alzano al Nord e al Centro (circa 10%).
Teniamo a mente questa quota, per fare un giusto confronto con la presenza straniera... tra i criminali.

Nel 2015, tra gli autori di denunciati/arrestati alle/dalle forze di Polizia, in Italia, circa un terzo erano stranieri, questa percentuale si alza notevolmente nel Nord e nel Centro: 43% nel Nord-Ovest, 42% nel Nord-est, 39% nel Centro italia. La percentuale più alta si ha nella provincia di Bolzano, quasi il 48%, poi in Lombardia, con il 45%. Più bassa la percentuale nel Sud e nelle Isole.
Il dato è eloquente, il confronto tra questo 33% di criminali e l'8% di stranieri, inequivocabile.
Molto stretta la relazione tra 'maggior presenza straniera' e 'criminalità'.


I dati sono anche più chiari se, invece di considerare tutti i reati, si guarda ad alcuni tipi di reati particolari, che sono poi quelli che costruiscono nei cittadini questa "percezione" di insicurezza.







 La percentuale di stranieri tra i denunciati/arrestati totali, per furti, arriva quasi al 50% in generale, Nel Nord-ovest è va oltre il 60%, in Lombardi al 62%, nel Nord-est quasi al 60%, come nel Centro, oltre il 65% nel Lazio.
Per le rapine, la percentuale di stranieri supera il 40% in totale, è del 50% nel Nord-ovest, percentuale superata in Lombardia, è al 55% nel Nord-est, oltre il 50% nel Centro italia.
Percentuali anche più elevate di stranieri li vedono coinvolti in furti o rapine in abitazioni private o esercizi commerciali.








Ma vediamo le percentuali relative a qualche altro crimine.


Per gli omicidi volontari la percentuale nazionale è del 22%, ma nel Nord-ovest è del 42, nel nord-est del 39, nel Lazio del 41%.



Gli autori di violenze sessuali - quantomeno quelli noti alle forze di polizia - sono stati per il 41% stranieri, nel Nord-ovest il 50%, il 55% in Lombardia, il 49% nel nord-est, al 56% nel Centro italia.


Anche nei reati di droga gli stranieri sfiorano il 40% sul totale nazionale, sono il 58% nel nord-ovest, poco più in Lombardia, nel Nord-est al 62%, nella provincia autonoma di Trento sono al 75% dei denunciati/arrestati, nel Centro sfiorano il 50%.

Quali conclusioni possiamo trarre: la forte "presenza straniera" tra i criminali che operano sul nostro territorio.
A questo punto facciamo una considerazione necessaria e importante:
già per altri articoli abbiamo affrontato l'argomento della 'sostituzione' tra lavoratori italiani e stranieri, e del 'contributo aggiuntivo' degli stranieri all'economia italiana.
Rapportiamola alla "economia criminale", quindi al "mercato criminale".
In questo 'mercato' - tranne attività particolari - non valgono le 'regole della concorrenza': un ladro in più che entra nel nostro paese, porterà a tanti furti in più, un criminale in più porterà a tanti crimini in più. Forse il mercato criminale è l'unico mercato in cui vale la frase che sentiamo spesso: "gli stranieri non tolgono lavoro a nessuno".
Questo dipende ovviamente dalla natura "non volontaria" del crimine.
Quindi, tutti i crimini commessi dagli stranieri, sono crimini in più; quindi, senza di questi, potremmo avere molti meno reati.
E abbiamo visto in che misura: nel centro-nord, i crimini per cui i cittadini 'percepiscono' un maggiore senso di insicurezza (furti, rapine, violenze sessuali) potrebbero essere dimezzati.

In conclusione, tutte le rassicurazione dei media sui "reati che sono in calo" non valgono a niente: compito di chi gestisce la sicurezza in Italia, è cercare di garantire la massima sicurezza, quindi ottenere il minor numero di reati.
Un più attento controllo dell'immigrazione potrebbe sicuramente garantire questo risultato, chi afferma il contrario, mente. Indubbiamente.

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